Nel 2018, un’interessante impresa ha coinvolto tre ragazzi e una vecchia automobile. Un viaggio epico, da Palermo fino a Pechino. Il viaggio è stato finanziato da diverse aziende piccole e grandi, incluso lo sponsor principale MAGICMOTORSPORT.
Anche se tecnicamente solo uno di loro (l’ingegnere Giovanni Cipolla) è arrivato in Cina (raggiungendo infine Shanghai), e anche se la Panda è rimasta al confine tra Mongolia e Cina, l’impresa è certamente riuscita.

A Pechino col Pandino
Il gruppo di a Pechino col Pandino ha attraversato più di 16000 km e una dozzina di nazioni per raggiungere, infine, la Cina. Il viaggio è stato tutto su una Fiat Panda e con alcuni (pochi) tratti fatti via traghetto. Il tutto facendo il meno visti possibile (o quasi).
Il nostro team li ha conosciuti di presenza prima della partenza in Italia, e ha ritrovato l’unico “superstite” qualche tempo dopo a Shanghai, alla fine del viaggio.
Un viaggio che collega l’Occidente all’Oriente
Ci sono state occasioni in cui il gruppo si è trovato nei guai e se l’è cavata grazie all’aiuto degli abitanti del posto, altre volte con olio di gomito e un po’ di fortuna. Avere un veicolo relativamente semplice da aggiustare e di cui la meccanica è ben compresa non ha certo fatto male.

In molti tratti si era senza copertura telefonica. Molte strade erano in condizioni tremende e vi sono state lunghe tratte off-road. Non pochi anche i problemi di comunicazione, in territori in cui non si parla né l’italiano, né l’inglese. Ciononostante, il gruppo (e anche l’auto) ha ricevuto aiuto un po’ ovunque. Da un passaggio in macchina a venir trainati, ad un pasto caldo, lo spirito degli abitanti dei luoghi visitati ha certamente influenzato il gruppo, che infatti non ha affatto smesso di viaggiare.
Una necessità fondamentale è stata il senso pratico di Giovanni, capace di gestire emergenze quotidianamente. Emergenze, fra l’altro completamente diverse da quelle che si possono provare propria terra.

La prima lezione importante di questo viaggio è che qualunque distanza può essere colmata se lo si vuole; la seconda, che tutti possiamo fare sforzi immensi al di là delle nostre capacità. Proprio come la Panda è riuscita in un’impresa mastodontica persino per veicoli molto più moderni e avanzati.
Il rientro della Panda
Giovanni ha dovuto abbandonare la Panda al confine Sino-Mongolo, ed è infine tornato in Italia via aereo. Tuttavia, non si sentiva di lasciare il veicolo lì. Disse infatti, in un post su Instagram:
Il pandino è la, non voglio abbandonarlo, mi si stringe il cuore al sol pensiero, mio unico, grande, silente compagno di viaggio.
Per questo ha deciso di tornare e guidare per tutta la Russia e l’Europa occidentale per riportarlo in Sicilia. Anche il secondo viaggio è stato finanziato volentieri da persone da tutta Italia, e infine la Panda è tornata a casa.