Nel Novembre del 2012, durante il 18esimo Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese (PCC), il governo cinese ha impostato un obiettivo di crescita per il PIL ed il PIL per capita.
L’obiettivo da raggiungere era di raddoppiare i risultati del 2010 entro il 2020.
Nel 2010, il PIL cinese era di 6,06 bilioni di dollari, e il PIL per capita 4550,45 dollari.
Ora che siamo quasi giunti alla fine del 2020, dovrebbe essere il caso di dare un occhio alle statistiche.
Possiamo dire che il governo cinese ce l’abbia fatta?
Una crescita del PIL straordinaria
Analizzando i risultati del periodo dal 2010 al 2018, è possibile vedere che la crescita cinesi era senza pari tra le grandi economie.
Mentre le economie sviluppate – con l’importante eccezione degli USA – sono rimaste più o meno stabili, Cina e India si sono comportate molto diversamente. L’India è cresciuta di circa il 68% in 8 anni, mentre la Cina del 126% nello stesso periodo. Il paragone è importante, dato che India e Cina vanno spesso di pari passo a causa delle loro somiglianze.
Eppure, la Cina ha quasi raddoppiato i risultati ammirevoli dell’India.
Gli Stati Uniti, a confronto, sono cresciuti del 37%, un risultato impressionante se si considerano quelli delle altre nazioni sviluppate.
Possiamo dire che questa parte della promessa del PCC è stata consegnata con due anni di anticipo.
Ma raddoppiare il PIL non era la parte difficile.
La sfida più dura: raddoppiare il PIL per capita
Il PIL per capita è spesso considerato un metodo di misura molto più appropriato per capire come sta andando una nazione rispetto ad un’altra. In effetti, il PIL nominale da un vantaggio a nazioni molto popolate, lasciando quelle più piccole indietro.
Il PIL per capita, d’altro canto, misura con precisione la ricchezza media di un cittadino di una nazione.
Paragonando le stesse nazioni di prima, il trend della Cina non sembra variare molto.
Nel 2018, la Cina era già cresciuta del 114%, mentre l’India di poco più del 48%.
Tra le nazioni sviluppate, solo Germania e Stati Uniti hanno riportato una crescita, rispettivamente del 14,6% e del 29,5%.
E adesso?
Accrescere il PIL è indubbiamente un segno di un’economia in sviluppo, eppure la Cina sta cambiando direzione. Il governo parla sempre più di sviluppo sostenibile e meno di gonfiare il PIL. L’importanza data alla lotta contro la povertà ed il cambiamento climatico rallenteranno senza dubbi la crescita nominale.
Questo definisce inoltre la futura direzione della RPC, determinando anche quali imprese avranno più successo qui.
Energia pulita, trasporti pubblici e materiali alternativi sono solo esempi di quello di cui la Cina potrebbe aver bisogno nel suo futuro.